Sano, sobrio, sazio

Sano, sobrio, sazio

 

La caldera dei sogni mi ha assorbito i pensieri e li va rimestando.
Di tutte le domande che mi faccio di giorno, non ne rimane una importante.
Svuotata la mente dal costante rimuginio, può pensare più limpida.
Le cose del giorno che pur son concrete, sono effimere, passano in flusso.
Rimangon le più eccezionali, i grumi costanti non ancora disciolti,
cose su cui sempre ritorno: tizzoni incandescenti o nera scoria.

 

C’è un continuo ricambio di acque fra il fiordo e l’oceano.
Le burrasche lasciamole al mare, ma qui l’acqua è tranquilla, cristallina.
Faccio un bagno nei miei pensieri, non sono mai gli stessi.
Mi tuffo a vederli più chiari, a sentir che mi sguscio fra l’un l’altro di essi.
Quando riemergo l’acqua mi cola sul viso, con le mani m’astergo.
Pian piano i pensieri bagnati si asciugano al sole, mi son rinfrescato.

A seconda del clima, dell’ambiente diverso, del benessere mio mi nascono vari i pensieri.
Sembra assorban la forza da quello e da come mi vivo il momento.
L’umore è quel mago che mesta il caldaio, che al gusto sente il variar della chimica.
È dura sgranare distinti i pensieri, la lingua coglie tutto all’istante.
Non ci pensa nemmeno a sbagliarsi: altro non c’è, non s’inventa i sapori.

È come quando sbadigli lungo e profondo e poi rimani sospeso in apnea, anzi, svuotato
e il mantice poi riprende da solo l’usato lavoro e ti senti dentro allargato.
L’aria si ricambia anche negli ultimi recessi dov’era stantia.
Il fiato stesso mi fa pulizia, come soffio di vento che mi arieggia le stanze.
Ho spazzato i pensieri, un bel tempo sereno rende contenti al solo guardarlo.
Libero da tutti i pensieri crei il vuoto per aspirarne di nuovi.

È come sta il corpo che coltiva i pensieri, floridi e belli come si deve.
Sano, sobrio e sazio e non ti fai pensiero di come vivrai, tanto bene già vivi.

 

Cremignane, 09 giugno 2015 (5:15, 7:05)

 

Come è viva una foglia Forti, buoni e pacifici


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Sano, sobrio, sazio by Vittorio Volpi
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