Un posto per dopo

Un posto per dopo

 

Ho un’altra vita dentro di me, una vita autonoma.
Il mio cane mi si è accoccolato dentro nel petto.
Sento il ritmo del suo respiro, il caldino della sua pancia.
È una viva energia, un sentimento che si fa avvertire.
Mi preme il respiro, sento il fruscio del fiato che esce.
Chi sa come fa ad esserci, ci ho anch’io i miei polmoni.

Me lo occupa tutto il cavo del petto, è tesa la pleura.
Non posso far finta di niente, aspettare che passi.
Mi sento il mio Drago. Ho cambiato motore.
È venuto lui, a stare a cuccia, a stare in mia compagnia.
È tornato. È fatto di aria condensata, fotoni che fan la sua immagine.

Me lo vorrei abbracciare – mi tenta questa illusione.
Non vorrei però distrarmi: se io prevalgo, lui sparisce.
Non penso, e lui c’è! Lo sento passare come un refolo d’aria.
Andrò anch’io a mettermi sotto il lauro e spegnermi lì.

Liquidi interni si pompan nei vasi, mi salgono al volto,
mi fanno comprimere al pianto le labbra, mi spremon le lacrime.
Non è nemmeno un dolore, mio: è la compassione per lui.
Con la mente non riesco a capire. La ragione arriva solo fin qui.

Me lo coccolo come lo sento, il modo in cui ora gli è dato di esistere.
Ti presto il mio petto dove piantarti: anzi, tu lo hai scelto, tu sei venuto.
Anch’io mi metterò a ululare alla luna – licantropo.
Rivedo il tuo volto, tutto il tuo affetto, il bene che stavi con me.
Ancora mi guardi, mi punti il tuo sguardo: cos’hai da scoprire?
Dagli occhi mi sei entrato nel petto, come a cercarti un posto per dopo.

 

Cremignane, 29 agosto 2016, 5:30

 

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Un posto per dopo by Vittorio Volpi
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On line dal 29 agosto 2016

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