Ipotesi semiseria sull’origine del nome Iseo

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       Molti si sono peritati a indicare l’origine del nome di Iseo con molto o punto successo. Poiché già altri non si sono vergognati di azzardare ipotesi fantasiose ammantate di prove scientifiche, mi unisco alla di lor schiera ed arrischio un’ipotesi che benché non sia vera, può valere a far nascere un sorriso sulla bocca del benevolo lettore.

       Nelle sue interminabili peregrinazioni, Ulisse finì un giorno in terra di Germania, non lontano dalla Selva Ercina. Tacito (Germania 3) riferisce di un’ara con inciso nome e patronimico, ricordando anche che la città di Asciburgio (Asburg) ha proprio Ulisse come eroe fondatore. Presso i Germani si narra sia vissuto anche Ercole, lo stesso eroe che Fulgenzio Rinaldi ricorda scolpito a bassorilievo in una lapide della nostra Pieve.

       Ebbene, non par fuori luogo ipotizzare una visita del leggendario Ulisse anche sulle sponde sebine, e che il lago stesso e il borgo più importante sulle sue rive derivi proprio da Ulisse il proprio nome . Il Lago d’Iseo sarebbe stato dunque il Lago di Odisseo, (in latino: Lacus Ulixis o alla greca Odyssei )

       Come tutti sanno, il nome greco di Ulisse è Odyssèos. In greco moderno l’O iniziale è caduto per aferesi, perché non accentato: si dice perciò Dyssèos. Si può parallelamente ipotizzare una forma italiana Lago di Disseo. Per evitare il cattivo suono dell’incontro delle due di, una sarebbe caduta (per il ben noto fenomeno dell’aplologia) lasciando Lago Disseo o Lago Diseo (con lo scempiamento della doppia, tipico delle parlate settentrionali) dove la D- iniziale ha potuto ben essere sentita come preposizione (di) e perciò apostrofata, dando luogo appunto al Lago d’Iseo.

       Esiste un importante corollario, intrigante e suggestivo: vestigia del primitivo nome, sarebbe l’innocente y di Odyssèos che rispunta poi così misteriosamente nello stemma di Iseo. La famosa didascalia Rinaldiana allo stemma (nei Monimenti Historiali) interpreta la lettera come un bivio, confermando ancor di più l’ascendenza mitica: chi più di Ulisse ha avuto il bivio quale stendardo della propria umana avventura? E chi non ricorda il topos mitologico di “Ercole al bivio”?

       Le coincidenze sono notevoli e, forse, non frutto del solo caso, e ci alletta pensare ad Odisseo quale eroe eponimo della nostra città e del nostro lago.

       Ma chi sa che non si tratti di un ennesimo tiro birbone di quell’artefice d’inganni che è stato l’omerico Ulisse?

 

Iseo, 2001

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