Cori e danze

Qui a Sparta, Anacharsis, abbiamo musica e danza:
sono grandi guaritrici dell’anima.
Sono un dono di Apollo, il dio preciso e perfetto.
Saltello e parola van pari di passo.
Si colora il canto di sillabe e di senso compiuto;
si compone la danza di armonici gesti e movenze.
Parlano i coreuti una lingua franca e fluente;
danzan le parole scivolando nei toni, marcando gli accenti.
La cantilena segue un passo strisciato,
si batte coi piedi una forte rigogliosa parola.

L’orgoglio del canto scaccia dalla mente i fantasmi.
La fierezza dei corpi si avvolge leggera in un turbine.
“Ogni cosa è perfetta, quando è fatta a misura”(1).
Un medesimo ritmo dà forma ai corpi e alle voci.
Colpiti dai dardi d’Apollo s’affloscian le cure e i tormenti.
Sparisce l’avida fame che la tua carne per primo si mangia;
s’alleggerisce il pensiero e si svaria da quell’unico che solo pensava;
s’infrangono righe squadre e compassi che disegnan progetti
ed enfian la mente di ansie e fermenti;
s’annubila di cupa tristezza il chiaro intendimento;
s’abbruttisce di grinze il volto di chi non s’appaga,
di chi con arti e magie si vorrebbe signore di tutte le forze(2).

Racquetati cuore, fa’ pulizia del caos che tu stesso hai creato.
Inebriati mente di pura armonia, di niente pensieri.
Ravvivatevi testa, braccia, gambe, e tu, voce: fiato e forza!
cantate, danzate: è così che siam vivi, è così che siam forti.

 

Cremignane, 25 giugno 2011

 

(1) Dall’Odissea VII 310, XV 71.
(2) Da un canto della liturgia bizantina, Signore onnipotente (Κύριε τῶν Δυνάμεων).

 

Pane dorato Rumore di piatti


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