C’è un amico...

C’è un amico...


A Massimo di Arcore


C’è un amico che vai a trovare
dopo il lavoro, gl’impegni, i doveri.

Parti
e subito altre cose riguardi.
Nel ricordo da soli ritornano
il paese e la via e il portone.
Un arco, la freccia incoccata,
attento il pensiero, ad altro non teso.

E vai:
giran le ruote, gira il pensiero.
Sfugge di sotto la strada, nemmeno la vedi,
gli occhi fissan là dove curva... e poi oltre:
guardano i pensieri che pensi,
non temon d’esser distratti.

È scoppiata l’estate.
Alto il sole nel cielo, alleato sincero,
largo l’orizzonte d’intorno.

E via:
fra platani e campi;
pur senza fretta: quel che ci vuole:
il tempo giusto per pulire la ruggine;
la libertà di badare anche al tuo cuore,
di coltivare amorevole qualcosa di te.

C’è poco d’andare oramai.
Ecco il cartello, la freccia è scoccata.
Sì, è qui. Ci sei.
La presenza annulla i pensieri:
ricostruivi gli spazi ed ora sei arrivato.

Manca nel tutto ancora l’amico:
anche per oggi il lavoro è finito:
non tarderà.

 

In viaggio per Arcore, fine luglio 1981

 

Noi Helgoland


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On line dal 17 gennaio 2010

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