Sano, sobrio, sazio Come è viva una foglia
La notte mi ha ripulito di tutti i pensieri, nessuno fa presa.
Mi piace questa distensione in cui tutto può risorgere spontaneamente
da quella porzione di me – la parte immersa di un iceberg -
che non posso guidare: è una mente superiore, una cultura diversa.
Non si lascia nemmeno conoscere, se non per dati esterni e superficiali.
Con questo automatismo inconoscibile partecipiamo della Natura.
Chi dubita che il sole domani sorga ancora, che un boccone di pane non sia digerito?
Sarà anche solo d’inerzia, dato il suo peso, ma sembra che è questa parte a guidarmi,
una parte sommersa che conosce il mondo di sopra meglio di me che lo vedo.
Il benessere guida il mio andare – le prime necessità soddisfatte.
La mente gelosa vorrebbe capire e per eccesso di zelo combina pasticci,
succube del proprio orgoglio, non vuole vedersi seconda alle forze d’istinto.
Va oltre misura, sempre un passo più avanti, vorrebbe spostare i confini:
ogni cosa sembra avere il dovere d’accrescersi, sempre a compararsi con altri.
Sempre Ateniese: ricchezze e sapere: lo chiamano amore e persino passione.
Agli Spartani non va giudicare, lasciano fare, e rimangon se stessi,
non vogliono diffondere un verbo: impari chi vuole, se gli basta il necessario,
se l’essenziale alleggerisce dagli obblighi e dalle brame mai sazie.
La ricerca del meglio è infinita, ma quasi son più le scoperte inattese.
Persin la dignità della vita s’attacca a ’ste vizi, e la ricerca di un senso,
che di nuovo sarà sol provvisorio, ma anche le convinzioni facciam esaurire.
Tutto è un grande consumo, uno spreco, nell’abbondanza si crepa.
Ma è questo surplus di pensieri e di roba, che c’illude che noi governiamo.
E vorremmo esser padroni del mondo, guidare il vapore…
che non sappiamo nemmeno come è viva una foglia e noi stessi.
Cremignane, 08 giugno 2015 (7:00)
Come è viva una foglia by Vittorio Volpi
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On line dall’8 dicembre 2015
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